Lea Garofalo. La sua storia
Lea Garofalo, nata a Crotone nel 1974, è una giovane donna vittima di mafia, uccisa nel 2009.
Lea Garofalo, barbaramente uccisa da chi aveva detto di amarla, lascia al mondo una figlia, la sua adorata Denise, che non ha mai neppure potuto portarle un fiore sulla tomba: la barbarie fu tale da non risparmiare neanche il cadavere della donna.
Le scelte discutibili delle persone che ama, da sempre, segnano la vita di lei. L’omicidio del padre avviene quando Lea è ancora neonata. Durante l’adolescenza si innamora di Carlo Cosco e dal loro amore nasce Denise.
Proprio per lei, per poterle dare un futuro migliore e libero, Lea decise di collaborare con la giustizia, rivolgendosi a uno Stato da cui si sentirà presto abbandonata.
So solo che la mia vita è stata sempre niente, non glien’è mai fregato niente a nessuno di me, non ho mai avuto né affetto né amore da nessuno, sono nata nella sfortuna e ci morirò. Oggi però ho una speranza, una ragione per cui vivere e per andare avanti, questa ragione si chiama DENISE, ed è mia FIGLIA. Lei avrà da me tutto quello che io non ho mai avuto da nessuno1Lea Garofalo
Lea Garofalo. L’abbandono da parte dello Stato
Lea Garofalo e Carlo Cosco si trasferirono subito dopo nel capoluogo lombardo dove insieme agli altri fratelli si occupava del traffico di droga e di affari poco puliti.
Lea si rese ben presto conto della vita che l’attendeva e soprattutto per la sua bambina, nel 2002, decise di dare una svolta lasciando il suo compagno e reagendo alle sue minacce e alle intimidazioni, denunciandolo alle forze dell’ordine e rivelando anche le faide interne esistenti tra la sua famiglia e quella dei Cosco.
Lea in seguito alla sua testimonianza venne ammessa al programma di protezione insieme a sua figlia ma nel 2006 venne estromessa perché le sue rivelazioni non furono più considerate particolarmente significative.
Solo grazie a un ricorso al Consiglio di Stato nel 2007, le fu riconosciuto lo status di collaboratrice di giustizia ma non di testimone. Lea aveva problemi economici e soprattutto si sentiva abbandonata da quello Stato a cui lei si era rivolta per uscire da quell’inferno2Luciana De Luca, “Uccise per il “reato” di libertà”, Il Quotidiano del Sud, 20/03/2021.
Lea Garofalo. Il brutale omicidio
Nel maggio del 2009 Lea sfugge a Campobasso a un tentato rapimento ordito dal suo ex compagno Carlo Cosco, di cui ha denunciato la partecipazione a vari delitti. Però accetta di incontrarlo per parlare del futuro della loro figlia. prelevata a forza a Milano, trasportata con un furgone in un campo nel quartiere monzese di San Fruttuoso, legata, torturata, è infine strangolata con la corda di una tenda. il corpo viene bruciato in un fusto di metallo3Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia, a cura di Claudio Camarca, AA VV, Castelvecchi Editore, 2013 .
Lea Garofalo nella musica
Maria ribelle vuol vedere il rovescio
Di tutte le cose e delle persone,
Maria coraggio ci crede e ci prova
A lottare i fantasmi, a lottare la piovra…Rompe la gabbia, Maria è una guerriera,
Mastica sabbia oltre la frontiera…E danza, Maria danza, Maria danza, Maria danza
Nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza, nella sua stanza,
Danza e danza, ma Maria danza ma, sull’arroganza ma,
La gente è stronza, stronza, stronza,
Ha memoria corta, fa violenza sorda ma
Maria danza, danza…4“Maria Coraggio”, brano de Liftiba, album Eutòpia, 2016
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di Consolata Maesano