Simonetta Lamberti. Vittima di mafia a soli 11 anni.
Simonetta Lamberti ha capelli biondi come quelli di mamma, che tiene sempre raccolti ai lati con due forcine oppure in due treccine, e una lunga frangia che le cade sul viso, appena sopra i suoi occhioni castani, vispi e profondi. Ha un sorriso furbetto che si incaglia in dolci fossette, l’espressione sempre felice.
Ama i fiori, soprattutto quelli di campo, e gli animali; le piace tanto giocare all’aria aperta o, ancor meglio, in mezzo alla natura. È una bimba gentile e attenta agli altri, generosa e buona.
Qualche anno più tardi la famiglia si allarga per l’arrivo di un nuovo fratellino, Stefano, e Simonetta ne è entusiasta e felice.
La vita di Simonetta scorre normalmente, tra gli impegni lavorativi di mamma e papà, la scuola, i giochi con gli amichetti, le liti con i fratelli. Simonetta ha sempre la meglio perché in casa è la più coccolata. Una vita serena e felice, circondata dall’amore della sua famiglia1https://vivi.libera.it/storie-731-simonetta_lamberti.
Simonetta Lamberti. Come e perchè è stata uccisa.
Simonetta Lamberti ha solo 11 anni. Suo padre, Alfonso Lamberti, procuratore della Repubblica (prima di Salerno e poi di Sala Consilina) è impegnato nella lotta al «racket» delle estorsioni, ai traffici illeciti di ogni sorta, alla speculazione, e ha avuto un ruolo attivo nelle cause inerenti a sequestri di persona, al dilagare della delinquenza comune2“È stata la delinquenza organizzata a uccidere la bambina del magistrato”, La Stampa, 31/05/1982.
In un caldo primo pomeriggio di fine maggio il genitore decide di portarla a Vietri sul mare. Al ritorno, in auto, la piccola si addormenta beata sul sedile posteriore dell’automobile. Un’altra vettura si affianca alla loro, crivellandola di spari. La bambina, colpita alla testa, muore subito, il padre resta ferito alla nuca e alla spalla.
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Consolata Maesano