“Barbiana doveva essere, per don Milani, un duro esilio. La realtà è stata molto diversa. Lo ha trasformato e fatto divenire un uomo nuovo. È impossibile oggi pensare a lui separato da Barbiana e dobbiamo arrenderci di fronte al mistero di una vita religiosa, singolarmente ricca, dove gli aspetti più dolorosi sono divenuti straordinariamente fecondi1“Don Lorenzo Milani”. Flavia Fiocchi in “La freccia, per chi ama viaggiare”, anno XV, n. 5, maggio 2023”
L’esilio nella sperduta Barbiana, negli anni ’50, avrebbe dovuto rappresentare, agli occhi del clero, una punizione severa nei confronti di un prete ingestibile. Don Milani ha troppo a cuore gli emarginati, è troppo schietto nei modi. È proprio nel minuscolo centro montano fiorentino, nel Mugello, che Don Lorenzo Milani realizza il suo sogno. E, soprattutto, il suo modello educativo che, a distanza di cent’anni, continua a ispirare generazioni di pedagogisti. Qui il prete scomodo dedica la propria scuola al servizio dei poveri, degli ultimi, degli emarginati. Dona loro il sapere, la parola e la scrittura; gli unici strumenti in grado di spezzare la sudditanza sociale e culturale. L’educazione è democratica e inclusiva, personalizzata, a misura delle esigenze del singolo alunno. Non a caso, la prima cosa che accoglie chi varca la soglia della scuola (una minuscola canonica) è la scritta “I care”. A Don Milani stanno a cuore tutti. Tramonta così, almeno in quel minuscolo laboratorio pedagogico, il “me ne frego” del ventennio. Si estinguono, tra quelle piccole mura, le punizioni corporali, previste dalla legge. Arriva il professore-amico, contrapposto al modello del docente severo, distaccato e autoritario.
Ne “Lettera a una professoressa”, destinato a diventare il libro di riferimento del movimento studentesco del ’68, Don Milani e i suoi studenti puntano il dito contro il sistema scolastico italiano, obsoleto ed elitario, volto a privilegiare i privilegiati e a emarginare gli emarginati.
Don Milani muore giovane, ad appena 44 anni, ma col cuore colmo di gioia per l’esperienza a Barbiana: chiede di essere seppellito, nei pressi della scuola, con gli scarponi da montagna2Valentino Rubetti, Don Milani in controluce, Armando Editore, 2017, p. 11. Prima di andarsene, ricorda che
non c’è da parlare della eroica storia di don Milani; ma della eroica storia dei poveri, della nobiltà della classe operaia e contadini. In questi anni vi ho educato a sentirvi classe3“Don Lorenzo Milani”. Flavia Fiocchi in “La freccia, per chi ama viaggiare”, anno XV, n. 5, maggio 2023.
Le vite di Astrea ha trattato molte volte il tema dell’importanza dell’istruzione.
Recentemente, l’Italia ha ricordato il centenario della nascita del sacerdote.
Consolata Maesano