Carlo Alberto Dalla Chiesa: il suo omicidio
Si contano, sull’asfalto, 400 bossoli, dopo l’attentato che la sera del 3 settembre 1982 costa la vita al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e a sua moglie: sul luogo qualcuno lascia scritto che «qui è morta la speranza dei palermitani onesti». Rimbomba per anni il j’accuse lanciato sull’altare dall’arcivescovo Salvatore Pappalardo, durante la cerimonia funebre. Mentre le istituzioni continuano a tergiversare, la Sicilia cade in mano alla mafia (“Dum Romae consiliatur, Saguntum expugnatur”: il celebrante prende in prestito i versi di Tito Livio). Il clima in effetti è molto teso. La folla inferocita si scaglia contro le autorità; la famiglia rifiuta la corona di fiori inviata dalla regione. Bisogna attendere trent’anni affinché i sotterranei del Palazzo di Giustizia di Palermo, restituiscano la borsa (vuota) in cui Chiesa teneva le carte più riservate, sparita la notte dell’agguato. Si conclude con la bara la breve parentesi di ritorno siciliana del generale Dalla Chiesa. «Mi mandano in una realtà come Palermo con gli stessi poteri del prefetto di Forlì», aveva commentato lo stesso sconfortato, ma comunque «non guarderò in faccia nessuno»1Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia, a cura di Claudio Camarca, AA VV, Castelvecchi Editore, 2013.
Carlo Alberto Dalla Chiesa: lotta ai nazifascismi e al banditismo
Termina così sua la carriera eccezionale. Da giovane carabiniere, Dalla Chiesa aveva sostenuto la Resistenza nelle Marche e in Abruzzo. Dalla Chiesa fu particolarmente attivo anche nella lotta al banditismo, occupando dell’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto.
Fu proprio il Capitano a incriminare per l’omicidio Rizzotto il mafioso Luciano Leggio, meglio conosciuto come Liggio, e i suoi complici. Per la prima volta nel dossier comparvero i nomi di Calogero Bagarella, Bernardo Provenzano e Toto Riina. Tutti assolti per insufficienza di prove e il giovane ufficiale trasferito: questo il triste bilancio2Margherita Lamesta, “A quarant’anni dal suo assassinio, un ritratto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che è diventato il simbolo della lotta contro il terrorismo e cosa nostra”; La Freccia, per chi ama viaggiare; anno XIV, numero 9, settembre 2022.
La lotta al terrorismo del generale
Il nome del generale viene associato anche e soprattutto all’intensa attività durante gli anni di piombo.
Sotto l’egida della scintillanza del capo, il Nucleo speciale antiterrorismo, detto Scintilla e costituito il 20 maggio 1974, non tardò a produrre i suoi effetti. Subito inferse un duro colpo alle Brigate Rosse (BR), con la cattura dei fondatori Renato Curcio e Alberto Franceschini. Per contrastare le bande armate si avvalse sempre più spesso della tecnica dell’infiltrazione.
Sciolto dopo un solo anno di attività, per una campagna mediatica denigratoria contro i metodi del Generale e i suoi, il Nucleo speciale fu riattivato dopo un grave attacco delle BR allo Stato: il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro presidente della Democrazia Cristiana, di cui dalla Chiesa aveva seguito le lezioni a Bari. Usando uno dei media più potenti dell’epoca, la televisione, il 13 febbraio 1981 intervenne al Tg1 (e con lui i Generali Umberto Cappuzzo e Vito De Sanctis) per dire a tutti che le Brigate Rosse avevano i giorni contati3Margherita Lamesta, “A quarant’anni dal suo assassinio, un ritratto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che è diventato il simbolo della lotta contro il terrorismo e cosa nostra”; La Freccia, per chi ama viaggiare; anno XIV, numero 9, settembre 2022.
Carlo Alberto Dalla Chiesa: tentativi infami di screditare la sua azione
Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa Pagò a caro prezzo la sua dedizione.
Con l’ombra disegnata da una sua domanda d’ingresso nella Loggia P2 si tentò subito di affievolire la luce della sua stella. Si chiacchierava di contatti fra massonerie e mondo mafioso. Scoprirli dall’interno poteva essere la mossa vincente per inchiodare i responsabili. Comunque sia Generale ne uscì a testa alta assolto dal Consiglio di disciplina delle Forze Armate4Margherita Lamesta, “A quarant’anni dal suo assassinio, un ritratto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che è diventato il simbolo della lotta contro il terrorismo e cosa nostra”; La Freccia, per chi ama viaggiare; anno XIV, numero 9, settembre 2022.
Consolata Maesano